Ciao! sono Sandro Tucci. Come ormai sai, mi occupo di aiutare gli imprenditori e le persone con la gestione del loro business. Ho iniziato a scrivere questo blog perché aiutarli è un po’ la mia Missione.
Credo che la cultura imprenditoriale si impari con lo studio e l’esperienza pratica. Le due cose vanno sempre di pari passo. Poi però in Italia, come ben sai, abbiamo una burocrazia e un fisco che diventa ogni giorno più complesso e articolato nel tentativo di stanare i cosiddetti “furbetti”. Naturalmente questa è lo spot pubblicitario, ma sotto sotto è anche un modo per saziare la crescente fame di spesa pubblica (utile a chi?..)
Ora, tralasciando eventuali polemiche e la mia opinione sull’argomento , oggi mi è capitato sotto mano un articolo molto interessante de “Il Giornale”, da cui ho copiato il titolo.
Penso che tutti, abbiamo avvertito nella vita di tutti i giorni il sensibile aumento della tracciabilità dei movimenti bancari. Combinati con strumenti tipo “il modello 730 pre-compilato” (o spedito a casa.. come dolcemente recita Renzi), lo “spesometro”, il “redditometro” , gli “studi di settore” e la “fatturazione elettronica” possono davvero far capire quale sia l’evoluzione cui stiamo andando incontro.
La standardizzazione del reddito fiscale
Evidentemente la profezia di Orwell (1984) riguardo al Grande Fratello che tutto vede e tutto sa è ormai realtà. Tra qualche anno tutti gli strumenti a disposizione di Mamma Fisco saranno affinati e c’è poco da far resistenza. Il vero problema però non sono le informazioni in sé, ma come queste verranno analizzate. Forse è questo il lato oscuro che noi tutti temiamo.
Come recita il titolo di questo articolo quello che posso fare per te ora è informarti, riassumendo e semplificando, in modo da consigliarti le dovute cautele nel caso ti trovassi a domandarti come fare.
Una volta, l’Agenzia delle Entrate verificava casualmente la posizione finanziaria di un soggetto previa presentazione di apposita autorizzazione alla banca.Ora invece, annualmente, le banche consegnano all’Anagrafe Tributaria tutti i dati finanziari degli italiani.
01. Cosa finirà sotto la lente del Fisco?
Premesso che le informazioni del periodo dal 2011 al 2014 le hanno già, ora sono richieste tutte le movimentazioni in entrata e in uscita dell’anno 2015, i saldi di inizio e fine anno, la giacenza media, le richieste di assegni per contanti, bonifici, cambio valute, prodotti finanziari e assicurativi. Insomma tutto ma proprio tutto, anche le nostre statistiche!
02. Cassette di sicurezza?
Anche! perfino il numero di accessi e le operazioni in oro e metalli preziosi con relativi importi.
03. E se ho il conto presso una banca estera o il conto online verrò monitorato?
Naturalmente sì! se la banca opera con una filiale o una stabile organizzazione sul suolo italico. Per quelli che pensano di scansarsela col conto in Posta , brutta notizia! Va compreso nel monitoraggio anche chi ha il conto al Banco Posta.
04.E se uso Paypal?
Sì, sempre sì! tutto ciò che è tracciabile anche attraverso una carta di credito è monitorato.
05. Quanto deve essere grande lo scostamento fra entrate e reddito dichiarato per far scattare l’allarme?
Non esiste una soglia. Il tutto va contestualizzato. Quindi uno scostamento rappresenta sì un’anomalia, ma nel mare informatico di dati riguardanti il soggetto interessato serve più di una prova per fare un colpevole!
06. Il contribuente viene avvisato dell’indagine a suo carico? e se sì, dopo quanto tempo?
Rilevata un’anomalia, il contribuente viene avvisato se inizia un’azione accertatrice da parte del Fisco.
07. In caso di accertamento posso fornire spiegazioni sulle anomalie riscontrate?
Sì, per fortuna siamo ancora da considerare non colpevoli fin quando siamo in grado di produrre adeguata giustificazione ai movimenti bancari. Naturalmente il messaggio è: evitare qualunque operazione tracciata se non è giustificabile! sarebbe come darsi la zappa sui piedi.
08. Cosa succede se faccio una donazione? scatta l’accertamento?
La conseguenza di una donazione è l’imposta sulle donazioni. Potrebbe essere una donazione con atto pubblico siglato innanzi ad un Notaio e allora tutto bene , ma se si tratta di una donazione indiretta, senza un atto formale, è ancora materia in discussione per accertarne la relativa imposta. Di sicuro mi sento di dirti: prendi nota dei trasferimenti di ricchezza che fai, e poniti sempre nei panni di chi potrebbe chiedertene il motivo. Saprai rispondere inconfutabilmente?
09. Posso diffidare dalle intrusioni sul mio conto?
Questa è la classica domanda per capire che il Fisco e noi non giochiamo ad armi pari. La privacy non si applica nei suoi confronti.
10. Chi controlla i controllori?
Il giudice tributario in caso di contenzioso è super partes, ma certo che se il presupposto è di colpevolezza c’è poco da fare.
Fare un business intelligente!
In questo contesto tetro, la buona notizia è che ci sono altre leve per ottimizzare costi e ricavi. Dunque, impariamo a utilizzare la comunicazione, gli strumenti digitali e l’automazione dei processi! L’efficienza e l’innovazione sono la salvezza!
Fonti e citazioni
• ilgiornale.it – LINK
• wikipedia.org – LINK