Oggi, passeggiando per il centro di Milano, son passato davanti a uno dei negozi milanesi del brand “Panino Giusto”.
Nata come piccola bottega artigianale del panino nel 1979 e’ ormai un marchio noto con 32 sedi in tutto il mondo e un fatturato di 33 milioni di euro circa.
Affissa alla porta d’ingresso una lettera B e una frase lapidaria comunicano al passante che Panino Giusto si fregia di essere la prima B corp italiana.
Questa certificazione è la conseguenza della nuova Vision della società (rendere il mondo più “Giusto” attraverso un panino), orientato quindi a valori di eticità e trasparenza al fine di migliorare l’impatto dell’azienda in termini sociali ed ambientali.
Questa rivelazione mi permette di introdurre la B Corporation. Ma di cosa si tratta? E cosa c’entra un’azienda che produce panini (ormai non solo) con un discorso di etica e di sviluppo sostenibile? E perché pubblicizzarlo al cliente ancor prima di entrare in uno dei suoi negozi?
Se non avessi già affrontato questo discorso penserei subito che si stia trattando di una comunicazione poco rilevante per chi come me entra in negozio per mangiare un panino.
Ma in realtà questa propaganda è frutto di un percorso che parte da lontano e nasce dall’esigenza di aderire ad un modello economico come quello attuale dove il profitto da solo non è più l’unico aspetto per valutare la solidità e la stabilità di un’azienda.
Se vestiamo i panni del consumatore oggi infatti siamo inondati da messaggi come: green, riciclabile, economia circolare, sviluppo sostenibile. Anche l’investitore, resosi conto degli impatti sociali ed ambientali devastanti che possono avere politiche aziendali di massimizzazione del profitto, e’ alla ricerca di imprese futuribili in cui investire, che perseguano obiettivi di crescita ambientale, sociale e di governance (ESG).
Oggi più che mai le grandi aziende hanno fiutato l’opportunità e puntano a raccogliere capitali e consensi creando un modello organizzativo trasparente in linea con le attese, e compatibile col miglioramento dell’ecosistema in cui operano.
Il Panino Giusto infatti non produce semplicemente panini, produce la Cultura del panino, fatto in modo responsabile e misurando il reale impatto sul miglioramento delle condizioni sociali e ambientali che lo circondano.
Essere la prima B Corp italiana nel mondo della ristorazione quindi dice a tutti i soggetti che gravitano intorno all’azienda (investitori in primis) che l’azienda è certificata da un ente sovranazionale per la sua Governance solida, trasparente e competente; Personale qualificato e valorizzato secondo le loro competenze e aspirazioni; per la sua capacità di avere un impatto positivo sulla Comunità e infine per il rispetto e la sostenibilità dell’ambiente, delle persone e degli animali.
Può darsi che tutto questo oggi sia visto solo come una strategia di interesse per multinazionali, ma cosa accadrà quando queste grandi aziende decideranno di stringere il cerchio e selezionare i propri fornitori tra quelli altrettanto virtuosi?